Si chiama MyObject. Trova corrispondenze tra i visitatori e le opere esposte, come fa Tinder per le persone. È la nuova App che alcuni musei statali tedeschi adotteranno con la riapertura delle loro sedi.
Originariamente sviluppata per l’Humboldt Forum di Berlino, per ora My Object cambierà il modo di visitare il Museo di Storia Naturale di Karlsruhe. Sarà l’applicazione stessa, infatti, a decidere il percorso degli utenti-visitatori all’interno delle sale espositive.
Una volta scaricata l’app sul proprio smartphone, basterà sfogliare le opere direttamente sul cellulare. E l’interfaccia visualizzerà le corrispondenze scartando il resto.
Il visitatore, dispositivo alla mano, potrà così girare tra le gallerie interagendo con i manufatti. Inizialmente dal museo dicono che saranno un’ottantina quelli processati. Una volta raccolti dati a sufficienza sul visitatore, l’algoritmo troverà la corrispondenza perfetta. Anche se non sempre ciò sarà possibile.
L’app si addice al Museo di Storia naturale che è ricolmo di reperti, meno scenografici di un quadro o di un’opera d’arte scultorea. Vi si trovano infatti oggetti anche semplici come brocche di argilla o lapidi antiche. Ma l’app renderà possibile un dialogo anche con loro. Perché Myobject lavora nei due sensi di marcia. Affinché il processo funzioni, entrambi, l’oggetto e il visitatore, devono interessarsi reciprocamente.
Anche se questo potrebbe generare il paradosso di voler approfondire la conoscenza di un oggetto solo perché non ti ha considerato…