Di fronte all’arduo compito di comunicare un immenso patrimonio storico-artistico indipendentemente dalla presenza fisica dei visitatori, il mondo dell’arte ha trovato nuova linfa nell’era Covid. Ma solo eccezionalmente con risultati esaltanti.
Uno dei casi più sorprendenti è Open, una piattaforma creata dall’International Game Technology in partnership con EPIK, per ospitare progetti di divulgazione culturale, pilastro fondante della mission della multinazionale leader nel settore del gioco regolamentato.
IGT ha infatti perseguito una strada davvero singolare, immaginando un nuovo modo di comunicare l’arte, attraverso il linguaggio da palcoscenico. Così è nata Art is Open, la curiosissima miniserie di apertura che ha l’ambizione di avvicinare il grande pubblico ai capolavori del Novecento, lasciando la parola a quattro insoliti interpreti, quattro comici.
Raul Cremona, Ippolita Baldini, Alessandro Betti e Marta Zoboli hanno ideato e messo in scena quattro monologhi per divulgare le opere dei maestri Piet Mondrian, Gustav Klimt, Amedeo Modigliani e Umberto Boccioni esposte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Il viaggio in pillole di Art is Open parte dalla intrigante domanda: “c’è più magia in un’opera d’arte o più arte nella magia?”. Ma ne pone tante altre. Tutte da scoprire nei video che – già disponibili on-line – sono stati girati all’interno del meraviglioso museo romano, diventato per l’occasione un palcoscenico d’eccezione.
Il progetto di comunicazione di IGT risponde in maniera audace all’esigenza delle realtà espositive di intrattenere e incuriosire il pubblico. Lo fa prendendo in prestito un linguaggio estraneo al mondo dell’arte, ironico e altamente coinvolgente.
Un’operazione che in termini di comunicazione va persino oltre alle strategie di accessibilità all’arte. I protagonisti chiamati a questa sfida arrivano infatti a instaurare una sorta di dialogo con i capolavori artistici, facendo emergere nelle loro performance anche grandi temi sociali – come inclusione e diversità, giovani e futuro, la tecnologia – temi con i quali ci confrontiamo quotidianamente. Attraverso il filtro della comicità.
“Art is Open” infatti considera l’arte come la più alta forma di intrattenimento diventando, così, lo spunto per rileggere la nostra società attraverso un progetto di ri-divulgazione del patrimonio museale italiano. “Aperto” non a caso è il nome scelto per un format che nei prossimi mesi promette di arricchirsi di nuovi e intriganti capitoli.