Liberland. Dalla realtà al Metaverso e viceversa.
Concepito dalla cultura cyberpunk anni Novanta e recentemente salito alla ribalta con l’annuncio di Facebook, il Metaverso rappresenta un universo digitale popolato da avatar dove vivere, in maniera sempre più quotidiana, esperienze reali in spazi virtuali.
Già applicato nei campi specifici che vanno dal gaming al beauty, dall’entertainment al settore learning, dal medical al real estate, dal turismo all’arte, è nel mondo sociale virtuale per antonomasia – la Comunicazione – che il Metaverso promette sviluppi tra i più interessanti. Creando avatar che andranno ad interagire con gli altri utenti si potranno simulare le più disparate esperienze condivise ma anche testare l’efficacia di una qualsiasi campagna di marketing, soppiantando la tradizionale customer satisfaction. Il Metaverso permetterà di fare prototipi di prodotti fisici ma anche e soprattutto di processo, consentirà di realizzare nuovi prototipi sociali.
Quanto realizzato dallo studio di architettura di Zaha Hadid in Liberland Metaverse è qualcosa che va ancora oltre: una città virtuale che servirà a costruirne una reale, un universo che si pone come estensione di quello reale rendendolo vivibile prima ancora che venga costruito. Così che i visitatori virtuali possono già frequentarne il municipio e la piazza centrale o visitarne il centro espositivo rigorosamente costruito con le tipiche linee sinuose che contraddistinguono lo stile dell’archistar.
Ciò che rende le cose ancora più interessanti risiede nel fatto che la città in questione è una micro-nazione “libertaria” non riconosciuta da Croazia e Serbia che se ne contendono il territorio, una città-stato che il politico Jedlička ha proclamato paese indipendente, con tanto di bandiera, inno e criptovaluta.
È proprio tramite la moneta virtuale “Liberland merit” che i visitatori del Metaverse potranno acquistare case o avviare le proprie attività commerciali. Potendo, in un futuro forse solo ipotetico, beneficiare di una partecipazione nel Liberland fisico. Dove, stando a Jedlička, sarebbero già 700.000 le richieste di cittadinanza arrivate a Patrick Schumacher (Principal of Zaha Hadid Architects), che del Metaverse da una definizione di “regno di realtà virtuale indipendente”, avendone un’idea a ben più ampio respiro, immaginandolo ossia come “il sito di riferimento per il networking e la collaborazione all’interno del fiorente settore del Web 3.0, ovvero il metaverso per gli sviluppatori del metaverso e l’ecosistema crittografico in generale”.
Non una tecnologia quindi, non una piattaforma alternativa a Internet, piuttosto il web con realtà virtuale e realtà aumentata, ovvero l’Internet di domani.
© Images courtesy of Zaha Hadid Architects