Il MAAT – Museo di Arte Architettura e Tecnologia di Lisbona riapre le porte ai visitatori con Earth Bits – Sentir o Planeta (Sensing the Planetary), un progetto inedito dello studio creativo italiano Dotdotdot, già protagonista di interessanti sperimentazioni di interaction design.
Earth Bits – Sentir o Planeta (sensing the Planetary) è un’esperienza immersiva che va ben oltre l’edutainment, per fare leva piuttosto sullo spirito critico. L’interattività della mostra è infatti finalizzata a sensibilizzare il pubblico, fargli prendere di coscienza di uno dei grandi problemi della contemporaneità. Tramite la decodificazione di complessi dati scientifici, Earth Bits, racconta la crisi climatica mondiale, consentendo di visualizzare concretamente, di “toccare con mano”, le conseguenze dell’azione umana sull’ambiente.
Un progetto allestitivo senza precedenti, sviluppato col supporto scientifico dell’Agenzia Spaziale europea (Esa), dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) e dell’EDP (Energias de Portugal) Innovation and EDP Sustainability, articolato in quattro grandi istallazioni a comporre un “viaggio data-driven”: una stazione di DataViz sui consumi elettrici del Portogallo; un murale di 12 metri sul fabbisogno energetico delle azioni quotidiane; una console interattiva multi-utente dove misurare l’impatto ambientale dei comportamenti umani; un digital wallpaper incentrato sulla correlazione tra l’aumento dell’emissione di gas serra e i fenomeni che distruggono l’ambiente.
Un progetto ambizioso, quello con cui il Maat Explorations inaugura la serie di iniziative didattiche dedicate alle trasformazioni ambientali, che testimonia la necessità sempre più presente del museo 2.0 di avere un ruolo attivo nella contemporaneità.
Quando nel 2019, d’altronde, prima ancora che i cambiamenti imposti dalla pandemia di Coronavirus costringesse i musei privi dei turisti a riprogrammare le proprie attività in direzione delle comunità locali e/o dell’implementazione della strumentazione digitale, il ruolo sociale delle istituzioni museali era tornato al centro del dibattito attorno alla ridefinizione del museo del futuro.
Il “nuovo” museo saprà davvero farsi palcoscenico del dibattito sui problemi del presente?