Murmuring Minds è una rappresentazione potentissima di come la tecnologia e la natura possano dialogare e svelare la complessità dell’esperienza umana. Di come strutture sociali e dinamiche collettive possano essere rappresentate e comprese attraverso l’arte.
Nel cuore pulsante del LUMA Arles, recentemente, è stata presentata la mostra Living Landscape di DRIFT. Protagoniste assolute sono le installazioni Murmuring Minds e Coded Nature. Il dialogo messo in atto tra natura e tecnologia mostra in maniera interattiva e sorprendente come elementi naturali e innovazioni tecnologiche possano coesistere, influenzarsi a vicenda, evolvere insieme.
Arles, già “capitale europea della fotografia”, dal 2013 ha dato vita a un centro creativo interdisciplinare unico, capace di ospitare esposizioni, performance, conferenze, e soprattutto rappresentare uno spazio dove artisti, ricercatori e scienziati provenienti da tutto il mondo possono riunirsi con l’intento di generare connessioni tra arte, scienza, cultura, ambiente, diritti umani e ricerca.
L’arte di DRIFT, il duo di artisti olandesi formato da Lonneke Gordijn e Ralph Nauta, esplora le possibili connessioni tra natura e scienza tecnologica. Ispirandosi ai comportamenti di diverse specie animali che si muovono in sciame, come uccelli, pesci e api, i DRIFT realizzano Murmuring Minds ponendo sessanta blocchi rettangolari sul pavimento di una sala vuota. Programmati per muoversi autonomamente secondo un meccanismo a sciame, i blocchi reagiscono in tempo reale ai movimenti dello spettatore. Il pubblico diventa così parte integrante dell’installazione e i parallelepipedi non solo seguono il movimento del visitatore, ma invadono il suo spazio e deviano la sua strada, obbligandolo a reagisce di conseguenza, creando un meccanismo di relazione reciproca con l’opera.
Ralph Nauta racconta di aver creato Murmuring Minds con la volontà di sottoporre le persone a un esperimento sociale. Gli elementi a terra simboleggiano la mentalità limitata dell’umanità contemporanea e l’installazione non è altro che una metafora della società odierna. L’intento del duo di artisti è infatti spingere il pubblico a chiedersi come ci si sente immersi nello sciame di blocchi parallelepipedi. Secondo i DRIF l’installazione può perfino aiutare le persone a comprendere come nel proprio contesto sociale si generano scelte e decisioni determinate a loro volta da scelte altrui.
Murmuring Minds diventa così davvero una potente rappresentazione di come la tecnologia e la natura possano dialogare, arrivando a dimostrare come dinamiche sociali e collettive possano essere comprese anche attraverso l’arte.
Images by Finn Bech